Io sono Dio

Abbastanza luce per credere… Abbastanza buio per dubitare

La cosa pubblica sempre piu’ privata

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Cazzi nostri
Cazzi vostri
Qui c’è troppa gente che non si fa gli affari propri. E se la gente si fa gli affari propri, noi che affari ci facciamo? Cerchiamo di farci gli affari loro ma manteniamo segreto l’affare. Gli affari se sono segreti rendono di più e non è affar loro se non si impicciano degli affari propri spianando la strada per affari sporchi agli affaristi corrotti di governo. Mi piaceva il gioco di parole sugli affari e ho esagerato un pochino. L’affare rimasto segreto però è la segretazione degli appalti pubblici. Ma se sono pubblici come fanno ad essere segreti? È semanticamente scorretta come affermazione. In effetti è scorretta semanticamente, sintatticamente, e siccome riguarda la cosa pubblica, è anche moralmente scorretta. Il nodo della questione sono appunto gli appalti pubblici.
Denis Verdini
Denis Verdini
La legalizzazione delle tangenti ruota attorno al decreto legge 78/2010, convertito in legge 122 del 30 luglio 2010. Il testo inizia così: “Ritenuta la straordinaria necessità di emanare
Che bel faccione
Che bel faccione
disposizioni per il contenimento della spesa pubblica e per il contrasto all’evasione fiscale ai fini della stabilizzazione finanziaria, nonché per il rilancio della competitività economica” e più in giù “su proposta del Presidente del Consiglio dei Ministri e del Ministro dell’economia e delle finanze”… ci mancherebbe altro. La nuova legge recita: “Al fine di rafforzare la separazione fra funzione di indirizzo politico-amministrativo e gestione
Ex ministro
Ex ministro
amministrativa, all’articolo 16, comma 1, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, dopo la lettera d), è inserita la seguente: d bis) – adottano i provvedimenti previsti dall’articolo 17, comma 2, del decreto legislativo 12 aprile 2006, n.163, e successive modificazioni”. Il comma 10 dell’articolo 8 del decreto legge 78/2010 convertito nella legge 122 del 30 luglio scorso, recita così: “Le amministrazioni e gli enti usuari (che caso strano è l’anagramma di usurai) dichiarano con provvedimento motivato, le opere, servizi e forniture da considerarsi «segreti» ai sensi del regio decreto 11 luglio 1941, n. 1161 e della legge 24 ottobre 1977, n. 801 o di altre norme vigenti, oppure «eseguibili con speciali misure di sicurezza»”. Così la cosa pubblica diventa legalmente privata ma forse più che pubblica, rischia di diventare sempre di più una “cosa nostra”, spianando la strada alla “Bertolaso connection”.

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