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Sinallagmatico

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Il contratto
Il contratto
Un tempo si chiamava baratto, adesso semplicemente commercio. Un tempo io davo un pomodoro a te e tu mi davi in cambio un peperone perché io avevo bisogno del peperone come tu del pomodoro. Se non avevi un peperone, potevi darmi due cipolle ma in fondo sempre di scambio si trattava. Poi per ovviare al problema della mancanza di adeguata merce di scambio, qualche lungimirante furbetto inventò una merce jolly, scambiabile con tutte le merci. Volevo un pomodoro? Lo scambiavo con un po’ di questa merce “jolly”: la moneta! L’evoluzione della specie poi, ha trasformato le merci, le monete e i mercati e quello che prima era scambio, baratto, si è involuto in qualcosa di più gretto: il commercio. Infatti oggi, potresti acquistare un pomodoro al gusto di peperone e pagarlo al venditore che sta dall’altro capo del mondo senza sborsare una sola moneta dalle tue tasche. La cosa che non puoi controllare però, è il valore della merce che acquisti. Vuoi un pomodoro a forma di pera e al gusto di limone? Lo paghi 200 delle tue monete o cerchi altrove dove costa meno. In tutto questo, tuttavia, c’è sempre il concetto di scambio, di baratto alla base di tutto. Anche nel lavoro. Ti fornisco una prestazione in cambio di moneta. Ecco il concetto di sinallagma di un rapporto. Tu mi paghi, io ti fornisco una prestazione/servizio. Il trasporto, e il suo prezzo, ne sono un esempio lampante. Io ti fornisco un importo in denaro e tu sei obbligato a fornirmi il servizio per cui ti ho pagato (in anticipo). Tu mi fornisci un servizio e io sono obbligato a pagarti (in anticipo). Abbiamo gli stessi diritti ma soprattutto gli stessi doveri. Capita però, che la prestazione che tu fornisci, sancita da un contratto sinallagmatico con il tuo datore di lavoro, non è scambiata con il giusto quantitativo di monete e quindi, per questo, legittimamente protesti e scioperi, violando con me, il nostro sinallagmatico contratto. È giusto. Il tuo servizio deve essere pagato il giusto. Ma questo “giusto” chi lo decide? E chi lo considera giusto? Tu e la controparte, contraenti dello stesso sinallagmatico accordo, avete punti di vista discordanti? Allora scioperi. Perfetto. Vale la pena ricordare però, che anche io e te abbiamo il nostro sinallagmatico contratto che sottoscriviamo mensilmente e io non reputo affatto idoneo il servizio offerto e il suo prezzo. Posso scioperare anche io? Si che posso. Penso di si. Vengo meno all’impegno sottoscritto nel nostro sinallagmatico contratto. Sarebbe bello se i cittadini cominciassero a pensare un po’ con la propri testa invece di utilizzare strade già abitualmente percorse solo perché sono strade abitualmente percorse. Mi piacerebbe un giorno organizzare uno sciopero dei viaggiatori, violando, allo stesso modo del vostro sciopero, la clausola principale del nostro sinallagmatico contratto. Sarebbe bello ma ancora troppi di noi non hanno stipulato alcun contratto con il proprio cervello.

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