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Abbastanza luce per credere… Abbastanza buio per dubitare

Benvenuti a Napoli – La città Cantieri in corso

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Non ho girato tanto quando ero piccolo. Anzi ricordo che quando a 13 anni mio padre mi pagò il primo abbonamento per il pullmann che da Sperlonga mi portava a Fondi, 13 km di distanza, per frequentare le scuole superiori, mi sentivo grande, maturo (e non lo ero).

Sono passati esattamente 35 anni da quel primo abbonamento ma ricordo che a Napoli ci son venuto prima di quell’evento.

35 anni fa Napoli e Roma erano posti lontani. Tra gli amici ancora era d’uso la domanda “ma tu ci sei mai stato a Napoli? E a Roma?”.

Non ricordo quando precisamente son venuto a Napoli la prima volta, ma la cosa di cui sono sicuro, è che da quando ci son venuto la prima volta, non ho mai visto Piazza Garibaldi senza un cantiere.

Ora che a Napoli ci vivo, da alcuni anni ormai, ora che Piazza Garibaldi è un luogo che frequento quasi quotidianamente, queste transenne, queste strisce gialle, questi cartelli temporanei fanno ormai parte del paesaggio, della piazza. Sono così vecchi che sono diventati monumenti anch’essi.

Cosi come i lavori per la metropolitana, esistono da sempre. Da quando esiste Napoli e la memoria che i Napoletani hanno della città.

A Piazza Municipio crescono le gru invece degli alberi, e a rendere più affascinante il panorama fiabesco del Maschio Angioino ci pensano le transenne e le gru.

Alle spalle di Piazza del Plebiscito si scava. Corso Umberto non trova pace. Piazza 4 Orologi si scava. Via Marina è un cantiere da sempre e a nulla servono adesso le centinaia di palme piantate per trasformarla in Miami… a Miami questi lavori durano una settimana non un tempo precisamente i definito come i cantieri a Napoli. La periferia del comune di Napoli è un campo di battaglia.

È sorprendente come i cantieri a Napoli non si chiudano mai.

Chi ha stipulato i primi contratti di manutenzione ha lasciato agli eredi le carte relative ai subappalti.
Le strade di Napoli sembrano le strade di una città in guerra. Quelle di Kabul sono più strade di quelle di Napoli. Sono così dissestate a volte, che nemmeno a piedi si riesce a “schivare” le buche.

La manutenzione di un auto a Napoli, costa il triplo che in altre città d’Italia tra pneumatici e ammortizzatori, senza calcolare le spese di carrozzeria che ogni tanto, abbastanza spesso, la strafottenza e arroganza degli automobilisti partenopei ti costringe a sostenere.

Guidare a Napoli è come districarsi in una melma piena di gente che si arruffa per non affogare, dove il rosso del semaforo è solo una questione cromatica.

A Napoli il semaforo è opinabile come ogni altra cosa. Il rosso non è ancora rosso se è rosso da pochi secondi.

L’irresponsabile voglia di mantenere la pavimentazione in pietra lavica (sampietrini) dimostra tutta la strafottenza per il decoro della città. Un obbrobrio indescrivibile.

Insomma, Napoli non è Spoleto, non è Assisi e purtroppo, gli amministratori di Napoli non sono quelli di Spoleto e di Assisi. I napoletani non sono spoletini o a assisiati.

L’unica strada coi sampietrini decente a Napoli è via Dei Mille (forse è l’unica strada decente), la via Condotti napoletana, chissà perché.

Le strade sono la faccia della città. Come il pavimento di casa propria. Lo specchio degli amministratori.

Insomma, a Napoli, oltre a non conoscere la data in cui terminerà un lavoro di ristrutturazione/manutenzione, ormai non si conosce più nemmeno la data di inizio.

A tal proposito, segnamoci il 2018 come l’anno in cui inizieranno, finalmente, tanto per cambiare, i lavori di bonifica dell’ex area siderurgica di Bagnoli… l’ennesimo cantiere… l’ennesimo mucchio di appalti!

Racconterò a mio figlio di aver visto nascere il cantiere, so che lui non potrà mai raccontare di averlo visto chiudere.

  • Source: Napoli - Città Lavori in corso
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