Ha “sistemato” la prole sfruttando il sistema in cui ha sguazzato. Suo figlio Giulio, insegna Diritto Amministrativo all’Università Roma Tre, dove fino al 2013, suo zio, il cognato del buon re Giorgio Napolitano, era rettore. Giovanni, invece, il primogenito dei Napolitano, è un funzionario dell’Autorità Garante Concorrenza e del Mercato.
Ha contribuito ad affossare verità sulla trattativa Stato-Mafia. Le intercettazioni tra lui e Mancino le ha fatte distruggere. Ha firmato leggi scandalose che poi sono state giudicate incostituzionali.
Un vero camaleonte della politica che nasce come politico addirittura nel GUF (Gruppo Universitario Fascista).
Non ha “sentito nessun boom” quando un italiano su 3 ha dato ragione al M5S per la prima volta.
Per non dimenticare, l’unico presidente della Repubblica rieletto per la seconda volta.
Insomma, un tipo veramente losco, uno di quelli che è un peccato che non abbiano provato prima del tempo l’esistenza di Dio.
Uno di quelli che in vita ci costa ancora un bel pacco di milioni di euro.
Ogni volta che uno così muore, io sono contento, se non altro perché la sua morte contribuisce a ridurre il debito che mio figlio di 8 mesi ha sulla sua testa, come il peccato originale, nei confronti dello stato.
Io in questi giorni prego al contrario!