Io sono Dio

Abbastanza luce per credere… Abbastanza buio per dubitare

Il miracolo delle bugie

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Papa Woitila è stato un bravo papa. È stato principalmente un brav’uomo. Uno di quelli che è riuscito ad infilarsi nei cuori dei fedeli, per il suo modo di predicare tra la gente, e nel cuore di chi, come me, vive nella profonda convinzione che di un papa non ha bisogno, per il suo modo di portare in giro in bicicletta la sua Tiara, o per il suo stile sugli sci.

Forse per il suo modo di schierarsi sempre dalla parte dei più deboli, per non aver mai discriminato nessuno, dimostrando di credere fermamente nell’uguaglianza a prescindere dal colore della pelle o dai gusti sessuali dell’individuo.

Forse proprio per questo Ratzinger rimane antipatico ancora oggi, a volte odioso quando sconfina in settori la cui pertinenza e competenza è decisamente inadeguata.

Questa simpatia di cui gode il suo predecessore, papa Ratzinger la conosce benissimo e conosce altrettanto bene la simpatia di cui gode lui.

La chiesa cattolica non sta attraversando un periodo felice, diciamoci la verità. Con dichiarazioni razziste del cardinale Bagnasco, le teorie strampalate sul preservativo, il sesso lecito e quello immorale, la pedofilia e i casi nascosti dalla chiesa, di cui lo stesso Ratzinger sembra essersene macchiato, le prediche sull’umiltà e lo sfarzo ostentato e molto, molto, molto altro ancora.

C’è bisogno allora, di riportare alla memoria le gesta di un eroe della chiesa, uno che riavvicini i fedeli alla fede, uno simpatico, uno forte, fico, ganzo. E fu la luce allora. La lampadina si accese. Il soggetto fico e ganzo ce l’abbiamo, è il papa appena defunto. Ci inventiamo un miracolo, lo beatifichiamo e facciamo un bel lavaggio del cervello a tutti i fedeli.

Il vero miracolo lo sta per compiere papa Ratzinger, con la beatificazione a tempo di record di papa Wojtyla dopo soli sei anni dalla scomparsa.

Si prevede il tutto esaurito allo stadio San Pietro per il giorno della beatificazione.

Per diventare santi, bisogna aver fatto un miracolo ed eccovi quindi il miracolo. Una suora polacca, scusate se penso al conflitto di interessi, soffriva del morbo di Parkinson e sembra che grazie alle continue e incessanti preghiere dirette proprio a Wojtyla, sia guarita totalmente dalla malattia.

Una speciale commissione pontificia è stata riunita per l’occasione e per studiare se davvero di miracolo si è trattato. Hanno le prove. È stato un miracolo.

Le preghiere c’erano tutti i giorni, quando suor Marie Simon-Pierre soffriva per il male e ogni giorno invocava il suo idolo per aiutarla a resistere.

Ovviamente, Carol Wojtyla, in arte Giovanni Paolo Secondo, non poteva sapere di quelle preghiere, non da vivo almeno ma finalmente, dopo la sua morte, le preghiere sono arrivate a destinazione ed ecco il miracolo.

Come avranno fatto a stabilire che è grazie all’intercessione di papa Wojtyla che sia guarita la suora? Mah, miracolo anche questo.

Come si fa a spiegare un miracolo? Come si fa a provarlo? Se si potesse provarlo non sarebbe più miracolo qualcosa di inspiegabile. Ci sarebbe un qualcosa di razionalmente materiale che precipiterebbe il miracolo tra tutte le cose terrene, eppure questa commissione, guarda un po’… ha provato il miracolo. Ha stabilito una connessione tra le preghiere di una suora viva e l’azione di un papa morto.

Mi tocca venerare un santo solo perché dei cardinali hanno certificato un miracolo. Per credere in un santo, preferirei credere anche nelle sue opere e non in quello che qualche bugiardo prelato mi dice di credere.

Papa Wojtyla avrebbe dovuto essere santificato per come è stato papa tra la gente e non per aver guarito una suora. Per il modo in cui si è fatto amare dalla gente e non per aver ridato la speranza di vita ad una vecchietta.

Voglio essere miracolato anch’io per favore. Non voglio vivere più nel buio. Voglio che la luce del Signore mi avvolga. Voglio che la sua parola sia la mia parola. Voglio credere in Dio e voglio credere che il papa crede in Dio. Voglio credere nel miracolo e nella bugia della vita ultraterrena.

Penso che se continuo con queste richieste, qualcuno potrebbe dirmi: solo se credi veramente in tutte queste cose potrai credere in tutte queste cose.

Il giorno che verremo liberati dalla fede e dai papi, il mondo avrà una speranza in più!

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