Lardoso di merda Chiedo innanzitutto scusa ad un’amica, che aveva fatto girare un’email in cui invitava il suo giro di contatti internauti di non sovvenzionare con l’audience il programma del lardoso Ferrara. Io, promettendo e assicurando che mai avrei visto una puntata del lardoso, avevo fatto lo stesso a mia volta, girando la mia email agli amici. Le chiedo scusa però, perché stasera non sono riuscito a cambiare canale mentre il lardoso parlava e guadagnava 10 euro per ogni secondo di trasmissione. Parlava di Fabio de Pasquale, il PM che oggi ha chiesto di rinviare a giudizio Silvio berlusconi nel processo Mediatrade. Chissà per quale ragione il lardoso ricorda agli ebeti come me, che contavano 10 euro al secondo, che de Pasquale era il PM che ordinò l’arresto di Gabriele Cagliari. Vediamo un po’ chi era Gabriele Cagliari: Gabriele Cagliari, prima di ammazzarsi, se mai è stato suicidio, era presidente dell’ENI, nominato su consiglio del PSI, prima che Craxi andasse a morire ad Hamamet. Era il periodo di mani pulite. Quelle stesse mani sporche ancora oggi e molto di più di allora. Era il periodo delle tangenti. Le tangenti erano così normali nella politica italiana di allora che divennero un fastidio per chi era costretto ad ascoltare ogni giorno notizie di arresti di miliardari imprenditori che compravano politici corrotti. Gabriele Cagliari si trovò in questo giro e tra le tante accuse mossegli, vi era la pesante tangente di 3 miliardi di lire versate alla DC di Forlani. Gabriele Cagliari, il miliardario, si suicidò. Questa è la versione ufficiale perché non poche ombre si celano dietro la vicenda. Ma per tornare a Radio Londra, il lardoso forse sperava di impietosire gli italiani colpevolizzando il PM de Pasquale accusandolo di non aver fatto altro per più di venti anni. Adesso perseguire i ladri e i corrotti è diventata una colpa. Onestamente non provo nemmeno un briciolo di pietà per Cagliari, Raul Gardini, Sergio Moroni. Anzi, hanno fatto un bene all’Italia intera e forse nel gesto estremo si cela un po’ di quella redenzione che comunque non serve a nessuno. Si ammalano in carcere. Non ci stanno bene. Chissà perché? Ma i suicidi citati dal lardoso, non potevano non ricollegarsi al Presidente del Consiglio più inquisito della nostra repubblica: Silvio berlusconi. Lo scopo della trasmissione del lardoso è scontato. Santificare berlusconi, che dopo l’autobeatificazione, evidentemente ha bisogno della certificazione divina di un popolo di inetti che ancora gli corre dietro. Ma il lardoso è anche bugiardo, come tutti gli altri che mediaticamente difende. Dice che de Pasquale aveva promesso a Cagliari la scarcerazione dopo che questi aveva confessato alcune marachelle miliardarie, e infatti è così. Il lardoso però, ha dimenticato di dire che due giorni prima che l’Italia si liberasse definitivamente di Cagliari, era stato arrestato anche Giuseppe Garofano, dirigente del gruppo Ferruzzi S.P.A.. Garofano aveva dato una testimonianza diversa e divergente da quella di Cagliari per cui, prima della scarcerazione, c’era bisogno di ulteriori indagini e il pericolo di inquinamento delle prove e/o di fuga era più che mai reale. L’arresto di Garofano provocò il suicidio (se suicidio fu) di Raul Gardini, il quale, morente, lasciò un semplice biglietto con su scritto “Grazie” rivelatosi poi, un biglietto di ringraziamento ad un regalo del Natale precedente. Dietro tutti questi suicidi sguiscia sibilante come un biscione, l’ombra della mafia, intrecciandosi addirittura con l’omicidio di Borsellino. Il 93 fu un anno devastante per la politica corrotta italiana, e Craxi si salvò solo grazie all’immunità parlamentare. Nel 1994, terminato il mandato e non ricandidato, Bettino avrebbe perso la sua immunità e quando gli venne interdetto il passaporto, era già in Tunisia protetto dal suo amico Ben Alì… si, lo stesso di quest’anno. Oh quanto fa male la televisione. Fa male soprattutto se il monitor è strainvaso da ciccioni lardosi come Giuliano Ferrara, che vanno in televisione per 10 euro al secondo a raccontare che Fabio de Pasquale è “cattivo” perché arrestò un misero ladro che si suicidò. A dire che de Pasquale è lo stesso PM che oggi ha chiesto il rinvio a giudizio (l’ennesimo) per il nostro premier. Ha detto che non c’entra nulla con Cagliari… ma l’ha detto. Caro ciccione… il sacchetto rimettilo in testa, ma stavolta non toglierlo!