Oggi se ne va… Se ne va in pensione finalmente. La tanto meritata pensione.
Uno che ha fatto il politico da sempre. Da quando esiste la politica. Alle porte dei 90 anni, non ancora morto, beato lui, se ne va in pensione Giorgio (re) Napolitano.
Il simbolo della seconda repubblica ma che ha vissuto bene e da politico anche nella prima repubblica.
Il Caronte degli Italiani. Ci ha traghettato da un sistema in cui i politici rubavano segretamente soldi agli italiani, in cui dietro ad ogni appalto pubblico c’erano mazzette di denaro che viaggiavano segretamente da un paradiso fiscale ad un altro. Sistema in cui lo stato segretamente si accordava con camorra e mafia su chi doveva governare e chi doveva comandare.
Ecco, Napolitano è stato uno dei traghettatori che ci ha portato da quella repubblica di sporco malaffare corrotto segreto a questa repubblica di sporco malaffare corrotto pubblico, dove tutte le schifezze che prima i politici facevano in segreto, adesso le fanno alla luce del sole e tutte legalizzate grazie anche alle sue firme.
Adesso i baci con i mafiosi non se li danno più in segreto ma attorno ad una tavola bandita e da 10mila euro a persona.
Napolitano, oltre a traghettatore da un mare di melma a un mare di merda, è anche corresponsabile di questo scempio. Uno che, dall’alto della sua carica istituzionale, la più alta del nostro marcio sistema, ha sempre definito antipolitica l’unico movimento politico onesto e pulito che l’Italia abbia mai conosciuto: il Movimento 5 Stelle. Uno dei più faziosi presidenti della Repubblica che si ricordi. L’unico che non ha mai detto no a leggi risultate poi essere giudicate incostituzionali o leggi tagliate su misura per un’unica persona come il Lodo Alfano, riforma Fornero, Legittimo Impedimento, Jobs act, sblocca Italia. Quell’individuo che ha fatto distruggere le intercettazioni telefoniche che avrebbero chiarito molti lati oscuri della ormai tristemente famosa trattativa stato-mafia.
L’unico al mondo, forse, a portare a termine un colpo di stato senza l’uso delle armi, affidando incostituzionalmente il governo per ben 3 anni (finora) ad un manipolo di fuorilegge non eletti dai cittadini.
L’Italia onesta quindi, finalmente tira un sospiro di sollievo ad orologeria.
Ad orologeria perché finalmente esce dalla scena un pessimo presidente della repubblica ma non si sa chi verrà al suo posto, considerato che a decidere restano gli eredi del suo sistema: Renzi & Co.
Ora va in pensione con 15mila euro al mese più l’autista e chissà quanti altri benefici. Non oso, per il mio benessere psicofisico, provare a immaginare con quanta buonuscita si leva dalle… sfere della politica.
Cifre che farebbero rabbrividire chiunque ma non un popolo di mentecatti come il nostro.
L’Italia è una grande catena di Sant Antonio a due livelli: il primo livello paga e il secondo livello ingrassa. Il secondo livello ingrassa e gode nel vedere con quanta bontà il suo popolo paga fior di stipendi a gente, come Renzi, che non ha mai lavorato ma che decide del nostro stipendio e del nostro lavoro.
Comunque vada, senza Napolitano, lo Stato torna ad avere la “S” maiuscola, nella speranza che davvero peggio non si possa fare.
Da oggi in poi, gli Italiani avranno sulle spalle la sua pensione da 15000 euro al mese, più autista e altre diavolerie di benefit. Una trentina di migliaia di euro al mese. Speriamo solo che non resti troppo tempo sulle nostre spalle.
Buona pensione presidente.
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