Io sono Dio

Abbastanza luce per credere… Abbastanza buio per dubitare

Caro sig. sindaco de Magistris

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Egregio signor sindaco Luigi de Magistris,

Inizio a scriverLe questa lettera perché La ritengo responsabile della mia insonnia e del mio quasi perpetuo malessere.

Mi piace guardarLa mentre sorride allo stadio, accanto al Suo amico de… Laurentis. Che cosa avete poi da sorridere tanto, viste le vicissitudini negative della vostra squadra del cuore? Mi piace anche immaginarLa subissato di carte e cartacce che evidentemente La tengono lontano da Napoli, dalla Napoli vera, quella vissuta quotidianamente dai napoletani.

Certo vantare la nave da crociera più grande al mondo nel porto della propria città non capita tutti i giorni, ma si metta nei panni di chi è costretto a scendere da quella nave per un “soggiorno obbligato” di qualche ora per visitare il degrado della città.

Si immagina gli steward a bordo che prima dello sbarco (coatto mi verrebbe da dire) informano, avvertono, allarmano gli sventurati turisti di non esporre oggetti preziosi o portafoglio? Se li immagina? Oppure consigliano di prestare particolare attenzione a ragazzini in motorino, potenziali scippatori, in attesa come avvoltoi sulle carcasse di animali. Gli dovesse capitare poi, di dover avventurarsi nelle “undergrounds” napoletane… ma Lei ci è mai sceso di recente nelle metropolitane della Sua città? Immagino di no, ma comunque sono sicuro che non Lo ha fatto mai senza la Sua scorta.

Ebbene, caro signor sindaco, non riesco a prendere sonno dopo aver letto la notizia del ragazzo picchiato da quattro coglioni cagasotto capaci di fare la voce grossa con chiunque perché in “branco”. Eh già, proprio di branco parliamo. Di animali allo stato brado, partoriti da femmine gravide per professione, di quelle che poi piangno se un giorno il figliol prodigo finalmente cade sotto la mano spietata della sfortuna. Ma dipende dai punti di vista, caro signor sindaco. La sfortuna, o fortuna, appunto, è soggettiva.

Mi dica, caro signor sindaco, è andato a casa di Marco come ha fatto per il povero Davide Bifolco? Se nel caso di quest’ultimo la responsabilità è dello sfortunato carabiniere, e la rimando alla soggettività del concetto, nel primo caso è tutta sua, caro signor sindaco, oppure Lei si sente padre di famiglia di tutti i napoletani solo quando deve raccogliere applausi e riconoscimenti?

La città è diventata diversamente vivibile, caro signor sindaco, schiava di baby gang che marcano il territorio pisciando come i cani addosso all’albero della legalità, sentendosi liberi di manifestare contro lo stato, contro la legge, contro le forze dell’ordine come a voler dimostrare che il carabiniere è pagato (miseramente) anche per morire per mano di un figlio… dell’ignoranza, mentre, un bifolco qualunque no, quello non può morire per errore.

Vada a trovare Marco signor sindaco e lo rassicuri che farà tutto quanto in suo potere per permettere a chiunque di scendere sereni in metropolitana a Napoli senza porsi il problema di come ne uscirà.

Grazie signor sindaco per la sua attenzione e visto che è così tanto amico del presidente de Laurentis, riesce a convincerlo a ridare al Napoli, almeno calcisticamente, lo splendore che merita?

Qualcosa dovrà pur saper fare, grazie

… un tifoso juventino

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