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Napoli… la più bella città del mondo

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“Era costretto a fare le rapine perché non c’era lavoro, non c’erano soldi”
Napoli è brutta. È una città in cui non ci si può vivere. Una città in cui se ti toccano il culo alla fidanzata, non puoi reagire, anzi… non devi reagire! Una città in cui non esistono diritti. Una città in cui non sai mai quanto deve durare lo sguardo ad uno sconosciuto. Una città che vive della leggenda di Totò e di Eduardo. Una città che fa della sua storia fiorente la sua bellezza attuale. Ma di bello a Napoli non c’è rimasto più nulla.

Nemmeno le foto del lungomare Caracciolo con la più vasta gamma di colori che si possa immaginare. Panorami guardabili solo in fotografia. Basta zoommare e scendere in quelle strade un secondo per rendersi conto di quanto sia brutta la città. Di quanto buona parte della sua gente sia la vera monnezza che degrada l’intero paesaggio. Napoli è una discarica a cielo aperto e l’immondizia cammina per strada non giace vicino ai cassonetti. Le condizioni delle strade sono la faccia della città intera. I quartieri distanti dal mare sono un formicaio di malavita e delinquentelli con l’alito che puzza ancora di latte, che qualche volta ammazzano, qualche volta vengono ammazzati ma sempre dominano la città.

Le persone per bene, per non mischiarsi con la monnezza o scappano o si ghettizzano nei quartieri ancora non totalmente contaminati.

Una città in cui, un turista rapinato del suo Rolex, viene definito nu strunz perché scende dalla nave da crociera attraccata al porto e va in giro per Napoli con un tale orologio al polso. Una città in cui alle 3 di notte se recrimini un sacrosanto diritto al silenzio ti mandano in ospedale con le costole rotte e qualcuno dice anche che te le meritavi.

È una città dove una famiglia di parcheggiatori abusivi costringe a chiudere un garage legalmente autorizzato grazie anche al supporto (indifferenza dolosa) della polizia municipale. Dove il rapinatore deve averla vinta sul rapinato ad ogni costo. La legge della strada non ammette alternative.

Dove i familiari del rapinatore ammazzato, “hanno il diritto” di dire in TV che una mattina può frullare per la testa di qualcuno, di andare ad ammazzare il rapinato, “reo” di essersi difeso e ucciso il rapinatore.

Ecco… Napoli è una città dove anche il rapinatore era “nu buon guaglion”.

A Napoli, ancora ci si vanta di essere gli inventori de’ “l’arte di arrangiarsi”, praticamente il peggior modo di campare sulle spalle del prossimo.

Napoli è una città in cui desiderare di farci crescere i figli è un atto di vera irresponsabilità. Napoli è una città la cui definizione di campanilismo rasenta l’inverosimile.

Napoli non e più “’o paese do sole” e non è più ‘o paese do mare. Il mare a Napoli puzza. È sporco ed è inquinato. È rimasta la pizza e qualche mandolino a Napoli e questo, onestamente (se mi è concesso il termine parlando di Napoli), non vale certo il rischio di venire a visitarla.

Napoli è una città brutta oltre ad essere una brutta città… ma questo un napoletano non lo ammetterà mai.

Una foto di Napoli fa il giro del mondo… una sola. Spacciata in tutte le salse e in tutte le cromature possibili: Lungomare Caracciolo e il Vesuvio a fare la guardia alle spalle. Basta sbattersela sul profilo facebook e spararsi la solita frase idiota “Napoli… la più bella città del mondo”.

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1 commento

  1. ho letto solo ad adesso. stavo facendo la collezione di sondaggi ed opinioni su questo cesso di città, in cui ho avuto la sfortuna di nascere, ma sopratutto di rimanerci….ovviamente condivido ogni singola parola…

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