Caro Vesuvio stai tranquillo. Ci siamo scomodati ad indignarci e offenderci, o forso solo a far finta di offenderci, quando ci cantano “lavali col fuoco” ma forse, ogni volta che cantavano questo demente ritornello, non avevamo fatto i conti con la stupidità di alcuni di noi.
Alla fine non servono tanti coglioni per fare un disastro. In effetti sono sempre in pochi quelli che fanno i casini più grossi.
Cosi accade anche a Napoli. E allora non c’è bisogno di inneggiare al Vesuvio per lavare col fuoco Napoli e i napoletani… ci abbiamo pensato da soli.
Ovviamente la colpa è di pochi, di quei pochi che un padre non ce l’hanno… non uno solo perlomeno, quelli che stanno facendo a gara a chi brucia la zona più bella di Napoli.
È bruciato ormai il parco Nazionale del Vesuvio. È bruciato il cratere degli Astroni, un paradiso di immenso valore.
Brucia Posillipo e anche alcune abitazioni. Bruciano chiazze di verde in città… e brucia il culo di tutti i napoletani onesti che per colpa di quattro figli di puttana, sono sulla bocca di tutti gli Italiani come quelli che “si bruciano da soli” come diceva il giornale di Feltri, che seppure nell’ordine dei quotidiani più importanti viene dopo la carta igienica usata, la dice lunga su cosa sta accadendo a Napoli… nel silenzio el’inerzia di De Magistris e dello sceriffo.
Intanto Mattarellohm dice che ci vuole severità con i piromani… in Italia… Mattare’… ma famm o piacer!