Facebook stamattina mi ha svegliato con questa notifica: “Oggi è il compleanno di Francesco Sarto. Fagli sapere che stai pensando a lui”.
E magari potessi. Magari ci fosse il modo. Magari ce ne fosse uno solo per fargli sapere che sto pensando a lui.
Molti dicono che lui vede, ascolta, e anche se sono sicuro del contrario, voglio fare finta che sia così stavolta.
Ho scritto una lettera a mio padre dopo che se n’è andato e ora la scrivo a te, quindi auguri Francesco. Buon compleanno.
Ti ho conosciuto appena 3 anni fa e in questi 3 anni non sono riuscito a festeggiare con te nemmeno uno dei tuoi compleanni e ogni volta dicevi “va beh l’anno prossimo ci sarai anche tu”. Ebbene no, quest’anno non ci sono di nuovo ma, quest’anno non ci sei nemmeno tu. Mi è sempre toccato farti gli auguri a distanza e purtroppo sarà così anche quest’anno. Adesso però la distanza è davvero tanta, infinita. Avrei tanto voluto sentirti dire anche quest’anno “va beh l’anno prossimo ci sarai anche tu” e invece non ti sentiremo più dire…
Nemmeno il tempo di conoscerti. Di conoscerti come avrei dovuto e voluto. La tua bontà l’ho dovuta apprendere dalla tua famiglia. La tua capacità di amare la sto apprendendo da tua figlia per la quale ti ringrazierò per sempre. La tua grandezza invece l’ho appresa dal vuoto che hai lasciato.
Chiunque ti conosceva ha detto già tutto di te. Io sono quello che può dire meno di chiunque altro per il poco tempo che ti ho conosciuto e per quanto grande eri, non mi sarebbe bastata la vita che mi resta, per conoscerti veramente bene, perciò, caro Francesco, auguri di buon compleanno. Ci manchi. Manchi a tutti noi. Non c’è un giorno che non pensiamo a te. La tua assenza ancora non è entrata nelle nostre abitudini e forse non ci abitueremo mai.
Auguri Francesco. Vienici in sogno qualche volta e porta mio padre con te.