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Cuorno a Napoli – tra il nulla e la superstizione

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Cuorno

Quando ho iniziato a leggere la notizia sui social pensavo alla solita bufala, al solito fake come quello sparso in rete dopo N’Albero, che pubblicizzava, dopo le festività natalizie, la messa in opera di “N’Uovo” per le festività pasquali.

Ovviamente la notizia era stata diffusa un po’ perché scrivere un fake, una bufala, come si dice a Napoli “se port” (si porta, va di moda) e un po’ perché qualcuno non aveva visto di buon occhio N’Albero, anche perché chi è contro è trendy.

Ma quando ho letto che la Italstage, la società che ha vinto l’appalto per N’Albero, aveva presentato al comune di Napoli il progetto per il “Cuorno” non volevo credere ai miei occhi.

Ovviamente per ora c’è solo il progetto di questo corno gigante piazzato nel mezzo della rotonda Diaz, alto 60 metri e largo 30 alla base.

Visibile più di N’Albero da Sorrento e Capri, ma non oso immaginare quanto l’idea possa piacere a Giggino de Magistris, l’uomo delle medaglie, quello della cittadinanza onoraria all’evasore fiscale cocainomane Maradona.

Un bel corno rosso alto 60 metri bello come un dito medio piazzato sul lungomare di Napoli, e altri 12 cornetti “a mammellata” di 2,70mt decorati da artisti locali sparsi per tutta la città.

Ecco dunque, basta con lo stereotipo di Napoli uguale jamm bell ja’, ue uagliù, pizza margherita, crocchè e frittatin e maccarun… Napoli è molto altro, è un bel Cuorno gigante a scacciare la malasorte, la jella, il malocchio.

Per de Magistris quindi, il turista che sbarca al molo Beverello, non dovrà ricordare Castel S. Elmo, l’eremo dei Camaldoli, il museo di San Martino, il museo nazionale di Capodimonte, il Cristo velato, il tesoro di San Gennaro, Napoli sotterranea, e ancora e ancora e ancora cultura su cultura… così tanta che sfido qualsiasi napoletano doc ad elencarli tutti a memoria.

Dovrà ricorda il bel corno rosso piazzato in bellissima vista, baluardoa ricordare a chiunque venga a Napoli per gettare malocchio e sfortuna, che noi dalla jella ci sappiamo difendere bene… e dagli amministratori “bizzarri” che ancora non abbiamo imparato a difenderci.

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