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Signori si nasce

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Ai tempi del grande Totò, potersi definire “signore” era un titolo meglio del marchese e del duca. Perché proprio il principe Antonio De Curtis, ci ha fatto un film “Signori si nasce”.

E come non dargli ragione… signori si nasce, non lo si diventa certo con l’attribuzione di una carica di prefetto.

Certo il prefetto di Napoli, Andrea De Martino, l’occasione l’ha persa per dimostrare che lui “signore” non ci è nato e non ha nemmeno provato a diventarci o se ci ha provato, gli è riuscita veramente male.

“una mattina sono andato dalla signora… la signora è stata così gentile da ricevermi” (riferendosi al prefetto di Caserta signora Carmela Pagano) queste sono le parole che hanno fatto infuriare il prefettuccio di Napoli, il cui lavoro da 2 anni, tra le altre cose, non sembra proprio avere un effetto benefico sulla città.

È letteralmente “sbottato” in un eccesso d’ira contro don Maurizio Patriciello, parroco di Caivano, forse meglio conosciuto come il padre anti-camorra.

Vuol dire che il prefettuccio si sente più prefetto che “signore”… e se lo dice lui, noi ci crediamo. Dopo la sfuriata ha dato dimostrazione di essere poco prefetto e per niente signore.

Come se rivolgersi con rispetto ad una persona dandogli del “signore” fosse un’offesa. “signore a me? Ma come si permette?”.

Stiamo sempre più perdendo il senso delle istituzioni. Un incarico pubblico è diventato, per legge, un incarico pubblico al servizio di se stesso. A servizio del privato. Tutto gli è dovuto, oltre ai 10/12 mila euro al mese di stipendio.

No caro prefetto. “Tu” sei al mio servizio. Sei stato nominato per fare il servo a me e a tutti i napoletani caro signore… anzi… caro prefetto.

Per ora ha fatto più don Maurizio contro la camorra che tu!

Signori si nasce… e tu, modestamente, non lo nascesti!

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